domenica 6 maggio 2012

Gaetano Salvemini La filosofia della democrazia

Gaetano Salvemini La filosofia della democrazia

Chi deduca la dottrina democratica dall’assunto che “tutti gli uomini nascono uguali”, e concepisca quella dottrina nel senso che gli uomini nascono con uguali capacità, prende come punto di partenza qualcosa che non esiste. Gli oppositori della dottrina, delle istituzioni e dei partiti democratici non debbono fare un grande sforzo per mostrare che quell’assunto è un nonsenso, e che poiché la base della costruzione e assurda, tutta la costruzione cade in pezzi.
Si può tuttavia interpretare quella formula non nel senso che tutti gli uomini nascono con uguali capacità, ma nel senso che tutti gli uomini, in una comunità che si autodefinisce civile, sono dotati degli stessi diritti e libertà individuali e politici. In questo modo non si asserisce più un fatto, ma un principio morale e giuridico.
Su quali basi si può fondare questo principio?
Esso si fonda su un fatto che è confermato da tutta l’esperienza umana. Gli uomini non nascono con uguali capacità, ma con uguale capacità di prender cantonate. Nessuna persona o gruppo di persone possiede il monopolio dell’infallibilità. Non esiste una scienza sociale esatta come le scienze fisiche. Le previsioni che riguardano la vita sociale sono sempre incerte. Ci sono politici fortunati e politici sfortunati. A uno può capitare di passare davanti alla porta proprio nel momento in cui si apre, ed entra senza la minima difficoltà. Un altro può bussare alla porta per anni senza che per lui si apra mai. Spesso la via d’uscita si apre da sola quando la gente meno se lo aspetta e senza che si sia contribuito in nessun modo all’evento. Spesso un leader politico e considerato saggio o stolto semplicemente perché ha avuto la buona o la cattiva sorte di trovarsi al potere nel momento in cui coincidenze favorevoli o sfavorevoli determinavano andamenti della vita nazionale in salita o in discesa. L’arte del governo è in larga misura un gioco d’azzardo, perché e la previsione dei fatti sociali a essere in larga misura un gioco d’azzardo.
Da questa verità che nessuno è infallibile e che nessuna classe speciale possiede il monopolio dell’intelligenza e della virtù si deve dedurre che nessuna classe sociale dovrebbe essere investita del monopolio del potere politico. L’egoismo è fin troppo connaturato al cuore umano. Se il godimento dei diritti politici, e del potere politico che ne consegue, é monopolizzato da una parte della popolazione e sottratto a tutto il resto, la parte privilegiata promuoverà soltanto quelle misure che tendono a incrementare o a preservare la propria ricchezza, influenza o prestigio. Ogni iniziativa che possa ledere quelle posizioni sarà combattuta o fatta cadere. Gli interessi delle parti escluse dal potere politico saranno ignorati o calpestati. La giustizia diverrà nient’altro che l’interesse del più forte, finché sarà soltanto il più forte a stabilire ciò che é giusto.
Questo e il motivo per cui la dottrina democratica rivendica per tutti i cittadini il diritto di organizzarsi in partiti. Il partito i cui leader ispirino la maggior fiducia alla maggioranza dell`elettorato va al potere. Se questo partito tradisce la fiducia riposta in esso, questi elettori ne metteranno un altro al suo posto. Le varie soluzioni possibili dei problemi incombenti vengono così messe alla prova una dopo l'altra. Procedendo per tentativi ed errori e venendone fuori in qualche modo, come dicono gli inglesi - “una via d’uscita la si trova”.
Le “masse” non sono infallibili né più né meno delle “classi”. Con tutto il rispetto dovuto alla memoria di Jefferson, non possiamo più continuare a farci illudere dall`idea che una volta concesse ai cittadini libere elezioni essi sceglieranno generalmente i “veramente buoni e saggi”, e che sorgerà “un'aristocrazia naturale” delle “virtù e dei talenti” esente dai difetti di un’aristocrazia artificiale fondata sulla ricchezza e sulla nascita. Il saggio di Monticello visse in un periodo in cui le speranze dell’umanità erano nel pieno della loro giovinezza.